CECILIA RAVERA ONETO  
 pittore
Camogli 3 gennaio 1918 - Genova 27 ottobre 2002 
Uno dei più importanti pittori del Ventesimo Secolo in Liguria
opere dagli anni '50 agli 
anni '80 
i soggetti industriali 
A Genova l'artista rivolge la sua attenzione prima alla Raffineria in Val Polcevera che diventa soggetto di numerose opere realizzate arrampicandosi alla mattina sulla collina antistante il complesso industriale. Quindi chiede ed ottiene l'autorizzazione a dipingere all'interno del complesso siderurgico di Cornigliano 
The artist turned here atention, first to the oil refinery in Polcevera Valley, after she got the authorization to paint inside the Cornigliano steel-mill.  
 
1962 Stabilimento Anic a Marina di Ravenna olio su cartone - cm. 60 x 70  
Anic oil refinery at Marina di Ravenna
 
1957 raffineria Garrone San Quirico 
ERG Oil refinery at Genoa San Quirico
 
 
1988- Acciaieria 2 olio su tela  
Steel-meel 2 (inside the Italsider steel-mill at Genoa - Cornigliano)
 
 
1964 Altoforno a Cornigliano olio su tela - cm 80 x 100  
Blast-fumace at Cornigliano
 
1964 Fabbrica olio su tela  
Factory 1964
 
1964 Siderurgia olio su tavola  
Iron metallurgy
 
 
 
1964 Siderurgia olio su tavola  
Iron metallurgy
 
 
 
1965 Fabbrica olio su tela  
Factory 1965 
 
 
 
 
1959 Industrie in Valpolcevera  
Raffineria Garrone 
ERG Oil refinery in Polcevera Valley
 
 
 
1957 Nuovi santuari 
new sanctuaries
 
 
 
1967 Invasione, Raffineria Garrone 
Invasion, Garrone oil refinery
 
 
 
1963 Paesaggio industriale, raffineria Garrone 
Industrial landscape, Garrone oil refinery
 
 
 
1958 Saponificio Lo Faro S.Quirico 
Soap factory, San Quirico
 
 
 
1963 Paesaggio industriale della Valpolcevera 
Polcevera Valley industrial landscape
 
Anni '60 Cecilia Ravera Oneto dipinge sul gasometro dell'Italsider di Cornigliano 
Sul finire degli anni '50 nacque in lei un amore nuovo, che sotituiva quello per i teneri olivi della Riviera Ligure, per le raffinerie sulla collina di San Quirico in Valpolcevera. Ebbe un grande successo la sua mostra personale del 1963. Piacque molto quel misto tra romantica vallata e aggressione industriale. Il soggetto divenne poi l'Italsider e fu un crescendo, il concretizzarsi di uno stile, una consapevolezza maggiore, anche sociale, testimoniata da mostre in tutta Italia e all'estero. Con il paesaggio industriale, negli anni '60, l'artista si cimentò nel ritrarre laboratori scientifici e sale operatorie: un altro ambiente del lavoro umano che parlava di una luce perenne di solidarietà e coraggio. La sua forza espressiva si accentuò, la sua luce si fece siderea, gli strumenti in grado di salvare le vite umane sono visti come oggeti di fantascienza spesso immersi nel gelo asettico.  
ENRICO VALENTE da LA PITTRICE DEI CONTRASTI CROMATICI - IN GENOVA anno 2 n.11 novembre 2003
Al contrario di una preoccupazione avanguardistica dell'arte, che ricerca i modelli e le novità, Cecilia Ravera Oneto preferisce prendere coscienza dell'importanza della pittura attraverso i mezzi convenzionali offerti dalla tradizione, preoccupandosi d'impiegare le masse cromatiche nella qualità del colore, nell'intensità dei toni, , nelle vibrazioni delle luci, per cui la nostra perviene ad una intensità espressiva, piena di calore, con le graduate modulazioni di una materia succosa e consistente che raggiunge un suo grado di maturità e finezza, perchè non è viziata da facili esercizi di maniera ed estetizzanti.  
FRANCO PASSONI- presentazione della mostra personale alla galleria Martano di Torino, febbraio 1967
Abbiamo conosciuto la Ravera quando, appena terminati gli studi all'Accademia Albertina e al Politecnico di Torino, s'ispirava al paesaggio ligure, cogliendo scorci e atmosfere con toni delicati, più sognati che reali. Una pittura contemplativa, sensibile, ricca di variazioni sottili, con cadenze malinconiche e tocchi nostalgici. Superata questa prima fase romantica, la Ravera è andata acquistando un'impronta artistica più matura, fondamentalmente umana, inerente al suo nuovo stato d'animo. Le sue inquadrature industriali sono infatti coerenti alla sua vita psicologica, al suo dinamismo, alla sua ansia di partecipare con slancio e dedizione alla vita di oggi vista nei diversi aspetti di operosità, di travaglio e anche di dramma. E' un tema che, innazi tutto, esalta il progresso, ma come forza costruttiva, come problema che sfocia nella suggestione di un mondo da cui traspare l'intima essenza della vita dell'uomo. Gli altiforni dalle fiammeggianti ciminiere con lo sfondo delle colline e dei monti, i complessi industriali realizzati con potenza strutturale sono visioni espressionistiche risolte con una rigorosità di intendimenti ben studiati e precisi.  
ELIO BALESTRERI- UNA PERSONALE DI CECILIA RAVERA ONETO- IL SECOLO XIX - 31 marzo 1965
La coerenza di Cecilia Ravera Oneto si rivela nelle sue opere: anche le più recenti- variate nel linguaggio- hanno pittoricamente un nesso con le premesse delle prime realizzazioni. E' pur vero che le acquisizioni intellettuali sono intelleggibili, e le graduali predilezion  
artistiche percepibili, ma. volendo sottilizzare, si potrebbe anche sostenere che le affinità di spirito hanno talora un'origine spontanea.  
GIACOMO MIGONE- terza pagina de IL NUOVO CITTADINO - 21